Tra i mille tormentoni che ci ha lasciato quel capolavoro assoluto che è stato “Boris”, ce n’è uno meraviglioso, che ha ridefinito una volta e per tutte il concetto di chimera: gli straordinari di Aprile.

Per chi non conoscesse l’argomento, gli straordinari d’aprile erano un compenso dovuto per il lavoro extra prestato durante la realizzazione della fiction “Libeccio”, mai pagati dalla produzione, che diventano l’ossessione del capo elettricista della troupe, il leggendario Biascica (all’anagrafe Augusto “Asshole” Biascica, interpretato dal bravissimo Paolo Calabresi).

Ecco, dal giorno in cui per la prima volta ho sentito parlare in tv di un “Decreto di Aprile” del Governo Conte come del provvedimento che avrebbe risollevato l’Italia dalla crisi che stiamo vivendo, ho sempre pensato che il rischio che questo decreto facesse la fine degli Straordinari di Aprile fosse altissimo.

E infatti, stanno iniziando a chiamarlo il Decreto di Maggio. E noi, tutti, come Biascica, ad aspettare un Sergio che prima o poi ci porti ‘sto benedetto assegno (magari non scoperto!).

Di Tracca

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