“Cerco gli occhi di chi parte
Di chi si ferma e chi va in fretta
La sincerità nell’arte”

Questo verso di Rino Gaetano è quello che descrive meglio le sensazioni che mi lascia ogni ascolto dell’album di debutto dei Gassman, Noi non ci facciamo male (edito da Hukapan e disponibile su Spotify a questo link).

Un lavoro diretto, schietto, assolutamente non artefatto né furbo, né ammiccante, né alla moda. Un disco di sano rock, solido, convincente e coinvolgente, che invoglia un ascolto dopo l’altro per imparare le canzoni a memoria e poi cantarle a squarciagola.

Non sono una band improvvisata, i Gassman, e si sente. Si sentono anni di prove e sudore, di tanta frequentazione di palchi più o meno piccoli, si sentono vite non acerbe, piene di vissuti da condividere, si sentono rabbia e speranza rivolte alla fatica del vivere.

Suonano bene, i Gassman, suonano un rock vero, lontano da mode e tendenze dello sconcertante panorama attuale, fatto di scimmiottamenti più o meno istituzionalizzati e riduzioni ai minimi termini della musica suonata. Una sezione ritmica massiccia e potente, chitarra protagonista senza essere soverchiante, un sax che dà colore e una voce calda e tagliente perfetta per i loro pezzi.

E suona davvero bene, questo “Noi non ci facciamo male”, tanto da sembrare una grande produzione internazionale. Merito indubbio dell’eccellente lavoro del loro produttore artistico, il giovane ma ormai espertissimo globetrotter del suono Andrea Pellegrini, che ha saputo trasformare un pugno di belle (e, almeno in un paio di casi, bellissime) canzoni in un disco di altissima qualità, con tutta l’immediatezza delle esecuzioni in presa diretta.

Degli 8 pezzi “made in Gassman”, tutti di notevole fattura sia per quanto riguarda l’energia musicale che per la vena di lucida rabbia mescolata a disincanto e speranza che traspare dai testi, i miei preferiti sono il brano di apertura “Carrello” (un disco che inizia con il grido “Verme!” non può che essere un gran disco), la title track “Noi non ci facciamo male” e i due brani illustrati da videoclip: “Randagio”, già contenuta nel loro EP di qualche anno fa, e soprattutto “NDP”, una delle più belle canzoni italiane (e non solo) che mi sia capitato di ascoltare negli ultimi anni, capace di toccare corde emotive come solo un sincero grido di dolore e di rinascita può fare.

Breve discorso a parte meritano le 2 cover contenute nell’album. Cimentarsi con il Riccardo Cocciante (ma verrebbe da dire il Rino Gaetano) di “A mano a mano” e con il Lucio Dalla de “L’ultima luna” è una prova di folle incoscienza: il rischio di bruciarsi era altissimo, ma i Gassman ne escono bene, pur senza imprimere una propria nota caratteristica a questi due capolavori della musica italiana. Del resto, se le avessero del tutto “reinterpretate”, saremmo stati lì a pensare “Ma come si sono permessi? Ma chi si credono di essere?”. Prova di maturità brillantemente superata.

Non resta che vederli dal vivo.

Per chi può, sabato 1 febbraio 2020 saranno sul palco dello Zio Live Music Club di Milano, con grandissimi ospiti a sorpresa.

A presto, ragazzi.

.Gassman
Noi non ci facciamo male
Hukapan 2019

Tracklist:
1. Carrello
2. Non Andare
3. Crash
4. Randagio
5. NDP
6. A Mano a Mano
7. Giga
8. Turista
9. Noi Non Ci Facciamo Male
10. L’ultima Luna

i Gassman sono:
Tagliola: voce
Rod: chitarra
Joe: basso
Giga: batteria
Frankie: sax

Di Tracca

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